Antonino Saetta. Il giudice dimenticato

Il primo magistrato giudicante vittima di mafia

 

Il 25 settembre 1988, lungo la strada che collega Agrigento a Caltanissetta, Antonino Saetta, Presidente della Corte d'appello di Palermo e uno dei suoi tre figli Stefano, vengono raggiunti da una raffica di mitra proveniente da una vettura che improvvisamente li affianca. Saetta guidava l’auto di famiglia perché, come Rosario Livatino, non aveva mai chiesto né scorta né vettura blindata.
Il breve filmato racconta questo efferato delitto di mafia ai danni di un giudice che non si era mai piegato alle intimidazioni. Per l’uccisione del capitano Emanuele Basile (1980), nonostante minacce e intimidazioni, Saetta aveva decretato la condanna di Giuseppe Puccio, Armando Bonanno e Giuseppe Madonia. Proprio per questo, era il candidato più probabile a ricevere la nomina di presidente del Maxiprocesso di Palermo a Cosa Nostra. Antonino Saetta è stato il primo magistrato giudicante ucciso dalla mafia.

Nella clip uno spezzone del film documentario di Davide Lorenzano, Il Giudice di Canicattì. Rosario Livatino, il coraggio e la tenacia (2016)